Le mappe di colore, il colore delle mappe
La necessità di rappresentare l’ambiente in cui si vive e riprodurre le sensazioni suscitate dai colori ha da sempre caratterizzato la storia dell’uomo. Studiando le mappe prodotte e l’impiego di materiali colorati possiamo cogliere, per le diverse Civiltà, i tratti salienti dell’economia, delle espressioni artistiche e dello sviluppo delle conoscenze.
Il colore è argomento complesso e dibattuto ma nel XIX secolo trovò le prime valide interpretazioni scientifiche tra le quali spiccano i lavori di Chevreul e Maxwell.
Il primo mostrò il contrasto simultaneo dei colori e realizzò i Circoli Cromatici, mappe che indicano la complementarietà dei colori e le tinte ottenibili da tre colori primari (sintesi sottrattiva).
Il secondo, mescolando tre fasci di luce monocromatici (sintesi additiva) realizzò la prima proiezione di un’immagine a colori e propose una mappa triangolare per indicare i colori ottenibili sovrapponendo tre luci primarie.
Nello stesso periodo Perkin trovò un nuovissimo colorante molto efficiente dalla tonalità malva e, mettendone a punto la produzione su scala industriale, avviò la corsa alla sintesi di un vastissimo numero di nuovi coloranti che ebbe un rapidissimo e profondo impatto economico, sociale e ambientale!