La Chimica e l'unità d'Italia

Nel ‘700 l’indagine scientifi ca compie notevoli progressi e prende campo la nuova scienza Chimica. Lo studio dei minerali e della materia aeriforme ha permesso la scoperta di molti nuovi elementi e consolidato la chimica inorganica. Molte reazioni sono state individuate e sono state chiarite le composizioni dell’aria e dell’acqua e, parallelamente, sono iniziate le prime applicazioni su scala industriale con la produzione di alcali ed acidi. Verso la fi ne del secolo Antoine Lavoisier opera una mirabile razionalizzazione dei dati sperimentali disponibili, defi nisce chiaramente il concetto di ELEMENTO e propone una effi cace nomenclatura chimica. Infi ne le conoscenze sull’elettricità e la pila di Alessandro Volta aprono ai chimici il nuovo e fruttuoso campo della ricerca elettrochimica. Sul piano teorico cominciano fi nalmente a sgretolarsi le fallaci teorie del Flogisto e della Forza Vitale, seri ostacoli per una corretta comprensione della Chimica. Su queste basi la ricerca chimica nel secolo successivo cresce in modo vertiginoso ed offre sempre più spesso applicazioni pratiche di forte impatto sulle condizioni di vita dell’uomo.

Finalmente nel 1858 Stanislao Cannizzaro, sulla base dell’ipotesi atomica di Amedeo Avogadro e dei dati sui gas raccolti da J.B. Dumas e da lui stesso, chiarisce i concetti di atomo e molecola ed indica i metodi per determinarne con precisione le masse. Ciò permetterà a Dmitri Mendeleev di compilare la sua celeberrima TAVOLA PERIODICA dando non solo un ordine razionale a tutti gli elementi conosciuti ma anche prevedendo la collocazione di quelli ancora ignoti. Contemporaneamente i laboratori chimici si arricchiscono di nuove e potenti apparecchiature per l’indagine chimica strumentale, quali spettroscopi e polarimetri. R. W. Bunsen e G.R. Kirchhoff mettono a punto tecniche per l’analisi spettroscopica che permettono anche di comprendere il signifi cato chimico delle righe di Fraunhofer osservate negli spettri del sole e di altre stelle e permetterà di caratterizzare la famiglia dei gas nobili, elementi chimicamente inerti. La chimica organica riceve intanto un grande impulso dalla grande richiesta di nuovi ed effi caci coloranti dando origine alla nuova Chimica industriale che, in breve tempo, inizia a produrre su larga scala anche farmaci, esplosivi, materiali fotografi ci, materie plastiche ed altro ancora. Alla fi ne del secolo la scoperta degli elementi radioattivi apre un nuovo mondo di conoscenze chimiche di fondamentale importanza, facendo emergere la fi gura della prima donna insignita del premio Nobel per la Chimica: Marie Curie, una splendida fi gura di dedizione alla Scienza, all’insegnamento ed all’impegno sociale. Nel nostro Paese la storia della Chimica si intreccia strettamente a quella dell’Unità Nazionale attraverso la fi gura di Stanislao Cannizzaro, chimico di grande prestigio mondiale e patriota fortemente impegnato per la nascita di una Italia Unita. Per questo suo impegno, dopo i moti palermitani del 1848, Cannizzaro si rifugiò in Francia lavorando nel prestigioso laboratorio di Chevreul, adiacente a quello di Gay Lussac. Rientrato in Italia nel 1851, dapprima ad Alessandria e, quindi, nel 1855 si stabilì a Genova, dove dal nulla allestì un moderno laboratorio chimico e svolse il Corso di Filosofi a Chimica che lo avrebbe reso universalmente noto. Dopo il 1871 Cannizzaro, divenuto Vice Presidente del Senato del Regno d’Italia, svolse un ruolo di primo piano per lo sviluppo del nascente stato sia sul fronte dell’istruzione, con particolare riguardo all’insegnamento della Chimica, sia sulle sue applicazioni in ambito civile e sociale, nel campo dell’igiene e della salute pubblica.

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Ultimo aggiornamento 16 Luglio 2024