Imbuti

Nell'attività di laboratorio spesso è necessario separare un solido da un liquido; in questo caso la miscela da separare viene fatta passare attraverso un filtro (generalmente di carta) sorretto da un imbuto.

Gli imbuti impiegati nei laboratori sono solitamente costruiti in vetro o porcellana e ne esistono di diversi modelli, che differiscono nelle soluzioni tecniche per aumentare l'efficienza della filtrazione.

Imbuto semplice

Questo tipo di imbuto non è che il solito modello ordinariamente impiegato per il travaso dei liquidi: ha la classica forma di un cono rovesciato, terminante in un gambo più o meno lungo. È realizzato quasi sempre in vetro. Un filtro circolare di carta, opportunamente piegato a quarti o pieghettato, viene inserito nel cono in modo che aderisca alla parete interna; la miscela versata dall' alto scende per gravità ed il solido viene trattenuto dal filtro.

Imbuto di Hirsch

Simile al modello precedente, ma realizzato in porcellana, questo imbuto un setto forato inserito tra il cono ed il gambo. In questo caso sul setto forato viene adagiato un filtro circolare piano dello stesso diametro del setto. Questo tipo di imbuti viene impiegato per recuperare piccole quantità di solido disperse in molto liquido.

Imbuto di Buchner

Questo imbuto è formato da un cilindro recante sul fondo un setto forato; al di sotto di esso sta la parte conica terminante con il gambo. Il filtro, sempre circolare, viene posto sul setto poroso. Questo imbuto viene utilizzato per recuperare maggiori quantitativi di solido e differisce dal precedente, oltre che nella forma, per le maggiori dimensioni del setto forato e quindi dei filtri impiegati.

Per aumentare l'efficienza della filtrazione in alcuni casi al gambo degli imbuti viene applicato un sistema di aspirazione; questa tecnica viene impiegata utilizzando imbuti di Buchner o imbuti semplici. In quest'ultimo caso, per evitare che i filtri si strappino, tra l'imbuto e la carta da filtro viene posto un cono di porcellana forato, detto "cono filtrante".

Oltre a quelli sopra descritti, esistono particolari imbuti impiegati per separare miscele di liquidi di diversa densità, detti "imbuti separatori". Differiscono dai precedenti perché la parte superiore è costituita da un recipiente munito di tappo, mentre sul gambo è applicato un rubinetto. L'imbuto viene riempito dall'alto con il rubinetto chiuso e poi viene posto in posizione verticale; si attende che i vari liquidi si stratifichino:agendo sul rubinetto si lasciano scorrere via le frazioni inferiori (più pesanti), che in tal modo si separano dalle superiori.li tappo viene impiegato quando sia necessario agitare la miscela prima di separarla (ad esempio quando si debba estrarre da un liquido un suo componente mediante un solvente con diversa densità).

Ultimo aggiornamento 24 Settembre 2015