Voltametro

Sul finire del XVIII secolo gli studi e le ricerche intorno ai fenomeni elettrici culminarono con l'invenzione della pila di Volta. In campo chimico si intuì subito la possibilità di far avvenire reazioni per mezzo dell'elettricità ( sia statica che dinamica). A tal fine vennero costruiti apparati che permettevano la realizzazione di sintesi e dissociazioni quali gli eudiometri ed i voltametri.

Voltametro

Voltametro

Voltametro di Hofmann

Questo strumento fu proposto dal chimico tedesco A.W.Hofmann (1818-1892). Il voltametro è montato su uno stativo a treppiede ed è formato da un tubo ad U i cui bracci recano superiormente dei rubinetti. Dalla congiunzione dei bracci si diparte un terzo tubo verticale terminante con un'ampolla. Due elettrodi in carbone penetrano inferiormente nei bracci verticali attraverso due tappi e sono collegati a dl!e serrafili inseriti sul treppiede. Il voltametro viene riempito versando il liquido elettrolita nell'ampolla. Si collegano i due poli di una batteria con i due serrafili posti alla base dello strumento; al passaggio della corrente i gas che si sviluppano dalla dissociazione elettrolitica si accumulano nei due bracci del tubo ad U e possono essere estratti aprendo i rubinetti. Con lo scaricamento dei gas l'elettrolita fluisce automaticamente dall'ampolla e riempie nuovamente il tubo ad U. 
Questa apparecchiatura venne ampliamente impiegata per esperienze didattiche sulle dissociazioni elettrolitiche, tra cui la classica dissociazione dell'acqua utile per verificare il rapporto di 2: 1 tra i volumi di idrogeno e ossigeno prodotti.

Ultimo aggiornamento 17 Luglio 2024